Denaro piccolo di basso argento coniato a Venezia agli inizi del XII secolo. Prese il nome dalla figura di San Marco riprodotta nella moneta.

Nel 1800 la Repubblica Subalpina coniò nella zecca di Torino una moneta d'oro per commemorare la vittoria di Bonaparte sugli austriaci a Marengo. Dalla località prese quindi il nome questa moneta, del valore di 20 franchi. Tale nome si stese a tutti gli esemplari con uguali caratteristiche di peso e titolo.

"Dio della guerra". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.

Veniva così chiamato il grosso veneziano in argento, emesso a partire dall'anno 1194. Si pensa che il nome derivi dal Capo Matapan della Morea in quanto la moneta doveva aver corso nei paesi del Levante.Grazie al notevole credito che ben presto acquisì, venne imitata da alcune zecche italiane.

Nome antichissimo (viene menzionato in documenti del XII secolo) usato per indicare il mezzo denaro. Oggi si usa per gli esemplari che non riportano il valore legale.

"Messaggero degli dei (venerato dagli artisti)". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.

In numismatica la metrologia studia i vari sistemi monetari attraversi indagini comparative (del peso dei metalli) per stabilire i rapporti di valore fra le varie monete coesistenti in un determinato periodo. Metallo e peso sono i due aspetti fondamentali della moneta che ne determinano il valore intrinseco o legale e pertanto non si può prescindere da cognizioni metrologiche se si vuole pervenire ad una esatta valutazione numismatica.

Nome generico dato alle monete di valore equivalente alla metà del denaro.

Detto anche Migliarese, Miliarese, Miliarense. Moneta in argento nata nel IV secolo d.c. ed equivalente ad 1/1000 di libbra d'oro (da cui il nome), nonchè ad 1/14 di solido d'oro.

"Dea guerriera e della saggezza". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.

In alcune zecche italiane vennero così chiamati denari piccoli.

Lega d'argento e di rame, con scarsa percentuale di fino, sempre inferiore al 50%.

Nome volgare dato alla lira veneta coniata sotto il Doge Pietro Mocenico (1474-1476).

Per modulo si intende il diametro di una moneta espresso in millimetri.

E' una moneta ideale, non coniata, assunta da uno stato come unità monetaria per fini esclusivamente contabili.

Monetazione per lo più cartacea non convertibile in oro in quanto manca della relativa copertura da parte dello stato.

Chiamata anche Muraiola o Muraglia. Nome esclusivamente emiliano dato alle monete di bassa lega per via del loro colore scuro (moro).

"Munificenza". Questo termine che si trova frequentemente sulle monete romane si riferisce a personificazioni allegoriche che sono una eredità della civiltà greca. A molte di queste pur non avendo sede nell'Olimpo, erano stati dedicati templi e altari in Roma e in moltissime città dell'Impero.

"Dea vendicatrice, giustiziera dei malfattori". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.

"Dio del mare". Divinità personificate di Dei, Semidei ed Eroi si trovano di frequente raffigurate sul lato principale delle monete al tempo della Repubblica Romana. In seguito con la fondazione dell'Impero prenderanno posto sul rovescio della moneta.